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Sphaera

Perfomance partecipativa e interattiva

Ogni azione umana è motivata da una scelta.
Una creatura, imprigionata/protetta all’interno di una grande sfera. Diaframma che separa, ma anche si offre come lente al suo occhio. Placenta protettiva e contemporaneamente prigione che isola, ma solo inizialmente. Infatti il performer permette e cerca il contatto, genera la scelta. Il gesto che ne scaturisce è al contempo bestiale e codificato. Dalla difficoltà del singolo arto che con spasmi scopre le sue potenzialità, ai gesti dogmaticamente definiti nelle pitture medioevali e rinascimentali.

Al contempo lo spettatore verrà condotto verso un ascolto del proprio corpo e alla conoscenza del corpo della performer. Non si assiste quindi ad un’azione esterna, bensì avviene un’immedesimazione tra performer e spettatore. I linguaggi sonoro, video e fisico concorrono alla nascita dell’esperienza condivisa. Il testo afferma nella fisicità nuda di fronte a noi lo specchio con cui confrontarsi, esemplare umano, non modello, con cui è necessario trovare un rapporto. La parola trova una declinazione collettiva, che conduce il rituale per tutti gli spettatori, e una individuale: uno spettatore, con cui il performer avrà sviluppato una relazione, riceverà da un paio di cuffie una guida personalizzata all’iniziazione, permettendogli di concludere il rito. Sarà lui a scegliere l’evoluzione della performance a seconda delle scelte possibili che gli verranno proposte.

La scelta e l’azione dello spettatore sono creazione attiva e positiva dell’esperienza. Nel coinvolgimento positivo avviene la rottura del diaframma con gli altri e con se stesso. La parola come sostegno, possibilità. Il gesto quale manifestazione di scelta e nascita.

 

CREAZIONE E PRODUZIONE Ailuros (2014)
CON Nadia Brian, Paolo Rampin e Lorenza Trentin
REGIA Nicola Cecconi e Barbara Riebolge
DRAMMATURGIA Nicola Cecconi
SOUND DESIGN Jhon Montoya
VIDEO AND LIGHT DESIGN Barbara Riebolge

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